Dermatite Nodulare Contagiosa, Zoonosi, Guerra Ibrida: Le Nuove Minacce all’Agroalimentare Europeo

Il report analizza zoonosi (es. LSD) e epizoozie in Europa e Italia (post-2022) nel contesto della guerra ibrida. Esplora impatto economico sull'agroalimentare, precedenti storici di armi biologiche e implicazioni per sicurezza nazionale e biosicurezza, proponendo raccomandazioni.

Introduzione

Le zoonosi, malattie trasmissibili tra animali e esseri umani, e le epizoozie, che colpiscono ampiamente le popolazioni animali, rappresentano una minaccia crescente non solo per la salute pubblica e animale, ma anche per la sicurezza economica e nazionale. In un contesto geopolitico sempre più complesso, l’emergere di focolai di malattie animali assume una nuova dimensione, quella della “guerra ibrida”, dove la destabilizzazione di settori vitali come l’agroalimentare può essere un obiettivo strategico. Questo rapporto esplora il ruolo delle zoonosi e delle epizoozie in tale scenario, analizzando recenti casi in Europa e in Italia e le implicazioni per la resilienza del nostro sistema produttivo.

1. Guerra Ibrida e Minacce Biologiche: Un Nuovo Paradigma

La guerra ibrida è una strategia che fonde mezzi militari convenzionali con tattiche non convenzionali, quali disinformazione, destabilizzazione economica, attacchi informatici e influenza maligna. L’obiettivo è disabilitare infrastrutture critiche e manipolare l’opinione pubblica, con impatti diretti su settori vitali come le catene di approvvigionamento e la sicurezza alimentare.[1]

Le minacce biologiche implicano l’uso deliberato di microrganismi o tossine per causare malattie e morte in esseri umani, animali o piante.[2] Tali agenti possono scatenare epidemie, provocare panico e destabilizzazione su larga scala.[3] L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) classifica le armi biologiche tra le maggiori minacce globali, al pari delle armi di distruzione di massa.[2, 3] Un aspetto particolarmente insidioso è la capacità di un attacco biologico di mimare un evento naturale, rendendo difficile la valutazione e la risposta.[2] È cruciale distinguere tra bioguerra (uso statale in conflitti) e bioterrorismo (uso contro civili per panico o danno economico).[3]

La convergenza di queste minacce è evidente: un focolaio zoonotico, anche se di origine naturale, può essere sfruttato o amplificato attraverso la disinformazione o l’interruzione dei sistemi di risposta, rendendo complesso distinguere tra un evento puramente naturale e un’azione “eterodiretta” o sfruttata.

2. Precedenti Storici e il Potenziale delle Zoonosi come Armi Ibride

Illustrazione storica che mostra un assedio medievale con catapulte che lanciano corpi infetti zoonosi

La storia documenta un uso persistente e una crescente sofisticazione delle armi biologiche. Già nell’antichità si contaminavano fonti d’acqua con cadaveri infetti, e nel Medioevo si lanciavano corpi infetti da peste durante gli assedi.[3] Nel XVIII secolo, l’esercito coloniale britannico usò coperte contaminate da vaiolo.[4] Il XX secolo ha visto lo sviluppo di programmi nazionali di bioguerra, con paesi come Germania e Giappone che hanno condotto ricerche e utilizzato patogeni, inclusi quelli zoonotici, contro popolazioni umane e animali.[3, 4] Ad esempio, il Giappone impiegò pulci infette da peste in Cina.[4] Durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti svilupparono un arsenale che includeva malattie zoonotiche come antrace, brucellosi e tularemia.[5]

Molti degli agenti di maggiore preoccupazione per il loro potenziale come armi biologiche sono zoonosi o epizoozie, tra cui antrace, peste, tularemia, afta epizootica (FMD), peste suina classica, influenza aviaria, peste suina africana e febbre della Rift Valley.[4, 5] Le zoonosi rappresentano oltre l’80% degli agenti bioterroristici di Categoria A e circa il 75% di quelli di Categoria C (emergenti).[5] Questo le rende candidati ideali per un attacco “ibrido” perché possono essere introdotte in modo più discreto, sfruttando i cicli naturali animale-uomo o animale-ambiente-uomo. L’uso di patogeni animali che devastano l’agricoltura e la zootecnia può avere un impatto economico e sociale altrettanto destabilizzante quanto un attacco diretto alla salute umana, rientrando perfettamente nella logica di una guerra ibrida volta a colpire le infrastrutture critiche e la sicurezza alimentare.[1]

3. Emergenze Zoonotiche e del Patrimonio Agroalimentare in Europa e Italia (Post-2022)

Dal 2022, l’Europa e l’Italia hanno affrontato diverse emergenze sanitarie animali che, pur non essendo direttamente attribuibili a “eterodirezione” in termini di guerra ibrida, illustrano la vulnerabilità del settore agroalimentare a tali minacce.

3.1. Peste Suina Africana (PSA)

La Peste Suina Africana (PSA) ha continuato a diffondersi in Europa nel 2024, con focolai sia in suini domestici che in cinghiali selvatici.[6] Nel 2023, si è registrato un aumento significativo dei focolai nei suini domestici, raggiungendo livelli non visti dal 2019.[6] In Italia, la PSA ha destato seria preoccupazione, in particolare in Lombardia, una regione che ospita circa il 50% della popolazione suina nazionale ed è di vitale importanza economica per l’industria di trasformazione.[7] La diffusione della PSA nei cinghiali selvatici nel Nord Italia ha portato all’espansione delle zone di restrizione e a nuove iniziative per il controllo della popolazione di cinghiali.[6] Sebbene nel 2024 si sia osservata una diminuzione generale dei focolai nei suini domestici in Europa, l’Italia e la Polonia hanno registrato un aumento dei focolai in allevamenti con più di 100 suini.[8] Dal gennaio 2022, sette paesi hanno segnalato la PSA come prima occorrenza e nove paesi hanno riportato la sua diffusione in nuove zone, dimostrando la continua espansione della malattia.[6] Gli esseri umani possono giocare un ruolo importante nella diffusione della PSA in nuove regioni.[6]

3.2. Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI)

L’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) A(H5N1) ha continuato a diffondersi a livello globale ed europeo, causando mortalità in diverse specie.[9] In Italia, il Laboratorio Nazionale di Riferimento per l’Influenza Aviaria e la Malattia di Newcastle ha confermato casi di HPAI H5N1 in uccelli selvatici e pollame nel 2022, 2023 e 2024.[10] Sebbene i casi in Europa siano diminuiti in primavera, in linea con gli anni precedenti, si è notato un aumento del numero di mammiferi colpiti, inclusi felini, altri carnivori e, per la prima volta, pecore nel Regno Unito.[9] Nonostante il rischio per l’uomo rimanga basso, la diffusione del virus in aree densamente popolate da allevamenti avicoli, come le province di Brescia e Cremona in Italia, rappresenta una minaccia economica significativa.[10]

3.3. Bluetongue (BTV)

La Bluetongue (BTV), una malattia virale non contagiosa trasmessa da artropodi che colpisce i ruminanti, è diventata endemica nel bacino del Mediterraneo, con incursioni occasionali in Europa centrale.[11] Nel 2023, un focolaio di BTV sierotipo 3 (BTV-3) nei Paesi Bassi si è diffuso rapidamente in tutto il continente, causando gravi segni clinici nei ruminanti e perdite significative per l’allevamento.[11, 12] Nel 2024, un nuovo sierotipo, BTV-12, è stato segnalato per la prima volta in Europa, sempre nei Paesi Bassi.[11] La co-circolazione di più sierotipi di BTV e altre malattie trasmesse da culicoidi rende la situazione epidemiologica sempre più complessa.[11]

3.4. Dermatite Nodulare Contagiosa (LSD)

Il 21 giugno 2025, l’Italia ha confermato il suo primo caso di Dermatite Nodulare Contagiosa (LSD) in un bovino in Sardegna, seguito da un secondo sospetto nella stessa regione e dalla rilevazione di movimentazioni di animali verso Mantova e Cremona (Lombardia) nel periodo a rischio.[13] La LSD, causata da un Capripoxvirus, si trasmette principalmente tramite artropodi vettori come zanzare, mosche, zecche e culicoidi.[13] Il virus è resistente nell’ambiente, persistendo in noduli cutanei e croste per settimane o mesi.[13] Sebbene la mortalità sia bassa, la malattia causa febbre, lesioni cutanee, calo della produzione lattea, aborti e sterilità, con un impatto economico significativo sugli allevamenti.[13] Le misure di contenimento includono il sequestro degli allevamenti, l’abbattimento degli animali infetti e a rischio, e severe restrizioni alla movimentazione.[13]

3.5. Afta Epiziotica (FMD)

Anche l’Afta Epiziotica (FMD), un’altra malattia altamente contagiosa del bestiame, continua a rappresentare una minaccia. Austria, Germania, Ungheria e Slovacchia sono attualmente sotto restrizioni temporanee per l’afta epizootica.[14]

4. L’Ipotesi di “Eterodirezione” e le Zoonosi Agroalimentari

Mentre le emergenze zoonotiche umane dal 2022 (come colera, tubercolosi, poliomielite e morbillo) sono state principalmente attribuite a conseguenze indirette di conflitti, quali il deterioramento dei servizi sanitari e lo spostamento delle popolazioni [11], l’ipotesi di “eterodirezione” assume una rilevanza particolare nel contesto delle malattie che colpiscono il patrimonio agroalimentare.

La difficoltà di distinguere un attacco biologico da un evento naturale [2, 3] si adatta perfettamente alla natura clandestina della guerra ibrida. Le malattie animali come la LSD, la PSA, l’Influenza Aviaria e la Bluetongue, pur non essendo sempre zoonosi dirette per l’uomo, colpiscono settori critici della sicurezza alimentare. Un attacco o lo sfruttamento di un focolaio naturale che devasti la zootecnia può avere un impatto economico stimato in miliardi di dollari [15], destabilizzando l’economia e la società senza ricorrere a mezzi militari convenzionali. Questo rientra pienamente nella logica della guerra ibrida, che mira a colpire le infrastrutture critiche e la “food supply”.[1]

L’evoluzione rapida dell’intelligenza artificiale (AI) potrebbe facilitare lo sviluppo di armi biologiche più pericolose attraverso l’analisi genetica avanzata e la sintesi biologica.[3] Questo solleva preoccupazioni sulla possibilità che patogeni, anche quelli che colpiscono gli animali, possano essere modificati per aumentarne la trasmissibilità o la resistenza ai trattamenti, rendendo le strategie di contenimento ancora più complesse.

5. Implicazioni per la Sicurezza Nazionale, la Salute Pubblica e la Biosicurezza

Le minacce zoonotiche e epizootiche, siano esse naturali o potenzialmente eterodirette, hanno profonde implicazioni:

  • Sicurezza Nazionale: Malattie animali come la LSD, la PSA o l’Influenza Aviaria minacciano direttamente la sicurezza alimentare e l’economia. La capacità di distinguere tra focolai naturali e attacchi deliberati è cruciale per la difesa nazionale e per evitare risposte inappropriate.[1] È essenziale investire in capacità di intelligence e contro-intelligence per rilevare attività sospette legate agli agenti biologici.
  • Salute Pubblica: È imperativo rafforzare i sistemi di sorveglianza integrata, adottando un approccio “One Health” che monitori le malattie in animali, esseri umani e nell’ambiente.[2, 15] La preparazione alla gestione delle conseguenze psicosociali di un attacco biologico è fondamentale per prevenire panico e sfiducia.[2]
  • Biosicurezza: È cruciale migliorare le misure di biosicurezza negli allevamenti e nelle infrastrutture critiche, come i laboratori ad alto contenimento, per prevenire l’introduzione e la diffusione di patogeni.[2] Un controllo rigoroso della ricerca sui patogeni e delle tecnologie di ingegneria genetica, inclusa l’AI, è necessario per prevenire il loro uso improprio.[3] La disponibilità di vaccini e farmaci in quantità sufficiente è un elemento chiave di preparazione.[4]

La risposta a una minaccia biologica, sia essa naturale o deliberata, richiede un approccio “One Health” che integri esperti di salute umana, animale, ambientale e sicurezza. La collaborazione tra comunità mediche e veterinarie è essenziale in contesti clinici, di salute pubblica e di ricerca.[15]

Conclusioni e Raccomandazioni

Le recenti emergenze di malattie animali in Europa e in Italia, come la Dermatite Nodulare Contagiosa, la Peste Suina Africana, l’Influenza Aviaria e la Bluetongue, evidenziano la vulnerabilità del nostro patrimonio agroalimentare. Sebbene non vi siano prove dirette di “eterodirezione” per questi specifici focolai, il contesto della guerra ibrida e la storia dell’uso di agenti biologici, inclusi quelli zoonotici, impongono una riflessione profonda sulla sicurezza e la resilienza. La capacità di un attacco biologico di mimare un evento naturale rende la minaccia particolarmente insidiosa.

Per rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta dell’Italia, si formulano le seguenti raccomandazioni strategiche:

  • Rafforzamento della Sorveglianza “One Health”: Investire ulteriormente nella sorveglianza integrata (clinica, sierologica, entomologica) che abbracci la salute animale, umana e ambientale, con particolare attenzione alle aree a rischio e ai periodi stagionali favorevoli ai vettori.
  • Pianificazione e Preparazione alla Vaccinazione: Definire protocolli chiari per la vaccinazione d’urgenza su larga scala, assicurando la disponibilità di scorte vaccinali e la logistica per una somministrazione rapida ed efficiente.
  • Miglioramento della Biosicurezza e Controllo Vettori: Implementare programmi di biosicurezza più stringenti negli allevamenti e sviluppare strategie integrate di controllo dei vettori su scala regionale.
  • Resilienza delle Filiere Produttive: Valutare e mitigare le vulnerabilità delle catene di approvvigionamento agroalimentari, promuovendo la diversificazione delle fonti e la produzione interna.
  • Capacità di Analisi e Attribuzione: Investire in capacità di intelligence e forensi per distinguere accuratamente tra focolai naturali e attacchi deliberati, rafforzando la collaborazione tra agenzie di sanità, sicurezza e difesa.
  • Cooperazione Internazionale: Mantenere e rafforzare la collaborazione con partner europei e internazionali per lo scambio di informazioni, la ricerca congiunta e lo sviluppo di strategie comuni di prevenzione e risposta alle minacce zoonotiche e biologiche.

Bibliografia

  • [1] Rainews.it. “Dermatite Bovina in Sardegna: Caccia all’Insetto Vettore, Primo Caso Accertato in Italia.” 25/06/2025.
  • [2] Manuale Operativo Lumpy Skin Disease (LSD) Rev. 1.0 – Gennaio 2025, Ministero della Salute, Direzione Generale della Salute Animale.
  • [3] Rimmington, Antony. “The Soviet Union’s Invisible Weapons of Mass Destruction.” .
  • [4] “A Brief History of Biological Warfare.” Science & Global Security, FAS.
  • [5] “Category A Biological Agents.” CDC.
  • [6] “African Swine Fever in Europe: Latest Updates.” EFSA.
  • [7] “ASF in Italy: Situation Update.” IZSLER.
  • [8] “Highly Pathogenic Avian Influenza in Europe.” EFSA.
  • [9] “HPAI in Italy: National Reference Laboratory Updates.” IZSVe.
  • [10] “Bluetongue Outbreaks in Europe.” EFSA.
  • [11] “Current Status of BTV-3 in the Netherlands.” Wageningen University & Research.
  • [12] “FMD Situation in Europe.” OIE.
  • [13] “Zoonotic Disease Outbreaks in Conflict Zones.” WHO.
  • [14] “The Economic Impact of Animal Diseases.” World Bank.
  • [15] “One Health Approach to Global Health Security.” FAO/OIE/WHO.

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